Carissimi amici di Vila Esperança,
l’anno scolastico, che qui in Brasile segue il calendario solare, sta terminando ed è momento di bilanci per tutte le attività, vecchie e nuove, che hanno accompagnato i nostri bambini in questo 2009.
E’ stato un anno nel quale è stato dato grande impulso al progetto “Filosofando – Ruota di Filosofia” , ore di lezione nelle quali i bambini sviluppano la curiosità, vengono stimolati i loro “perché” e la loro capacità di fare domande per arrivare, insieme, ad elaborare risposte convincenti e pertinenti.
Il progetto offre ai bambini il momento privilegiato per il “Pensar su” e si ispira alla “Comunitá di Investigazione” creata dal professore di Lógica Matthew Lipman, con la collaborazione di Ann Margaret Sharp negli Stati Uniti nel 1974.
L’obiettivo è quello di rendere i bambini capaci di decidere sul proprio destino, dialogando con gli altri nel rispetto delle idee e delle differenze individuali, al fine di promuovere la formazione di una coscienza critica e etica riguardo ai diritti ed ai doveri secondo le diverse culture del mondo.
Ed è stato l’anno in cui è partito il Progetto Nati per Leggere rivolto ai bambini che frequentano la “Educazione Infantile” della Scuola Pluriculturale Odé Kayodê di Vila Esperança. Questa esperienza di “lettura ad alta voce”, già collaudata in Italia e promossa dall’associazione Medici Pediatri, è stata “reinventata” per adattarsi al contesto sociale e alla realtà familiare brasiliani.
In ciascuna delle due aule dell’Educazione Infantile è stato allestito “l’Angolino della Lettura” con libricini, pupazzi, cuscini, piccoli sofà e un tappeto. Qui i bambini “giocano con i libri” (con il libro chiuso e con il libro aperto) o “giocano con le storie” “aprendendo con Toffy” (imparando con Toffy): Toffy è un “libro” grande fatto artigianalmente dalle educatrici, che contiene immagini e concetti di opposti: grande/piccolo, sopra/sotto, … Il libro resta a disposizione e i bambini lo prendono per raccontarsi le storie. Con due vecchi telefoni, una tastiera di computer non funzionante e una scatola da scarpe danno vita alla comunicazione “scritta” via internet che utilizzano per “scrivere” le storie a chi sta dall’altro lato del mondo.
Nell’attività scolastica quotidiana é stato inserito il momento del “racconto di una storia”. L´educatrice racconta ai bambini una storia leggendo il libro e facendo un racconto “interpretato” utilizzando vari toni di voce e espressione.
Una volta alla settimana i bambini frequentano la Brinquedoteca (ludoteca) dove, oltre ai giochi, si trova l’Angolo della Fantasia, con teatrino dei burattini e con costumi di teatro. In questo spazio i bambini si organizzano affinché tutti i compagni abbiamo una caratterizzazione con abiti o oggetti e raccontano all’educatrice e al brinquedista (cioè a un pubblico di adulti) le storie che hanno ascoltato a casa mescolando la fantasia con la realtà vissuta. Per esempio, nel mezzo di una storia “la mamma prepara il pranzo”, o “cambia il pannolino al fratellino”, o altre cose.
Un altro giorno della settimana trascorrono il pomeriggio nel “Cielo”, sopra la ludoteca, dove in una sala dipinta di azzurro, con le nuvole disegnate, è sistemata la biblioteca e la videoteca. In questo spazio, con libri per bambini “più grandi”, fanno finta di essere “grandi” e “leggono” i libri. Eseguono spontaneamente una lettura sillabata a voce alta perché tutti possano sentirli, “inventando” e imitando chi legge, e scorrendo col dito sulle linee del libro. Convincono i compagni che stanno leggendo! e persino gli adulti potrebbero crederci. Alcuni bambini, più “artisti” sono scelti dai colleghi perché “leggano” per loro.
E poi c’è il Quilombo! (una costruzione circolare tipo capanna africana, spazio privilegiato per Il racconto dei miti africani) e la Oca Poranga! (una costruzione quadrata tipo capanna indigena, spazio privilegiato per Il racconto dei miti indigeni). E’ qui che avviene, ogni settimana, la magia del racconto del Mito, parte essenziale della “vivenza ”(esperienza di vissuto) africana e indigena, matrici culturali del popolo brasiliano. Racconto che non resta un momento isolato perché gli elementi del mito sono recuperati dai bambini nella “lettura” di libri in cui appaiono le figure che richiamano queste culture. E perché nella loro “lettura” risuona, in un meccanismo di imitazione, l’essenza di chi ha raccontato il mito (tono di voce, gesti, emozioni ecc.).
Inoltre ogni venerdì i bambini scelgono un libro da portare a casa durante il fine settimana, dove la mamma o un altro familiare ha il compito di leggere Il libro al bambino. E’ il “leggendo con la mamma”.Sono libri con storie che non conoscono.
Il lunedì seguente i bambini raccontano/”leggono” ai compagni e all’educatrice il libro che la mamma ha letto durante Il fine settimana.
All’inizio per le mamme era un peso, e la mancanza di voglia e tempo ha creato alcuni disagi nei bambini che tornavano a scuola il lunedì frustati dall’insuccesso in famiglia.
Abbiamo fatto vari incontri per spiegare il valore di questa attività.
Col tempo, ora, le famiglie riconoscono l’importanza di leggere ai figli, e stanno cercando di organizzare un momento per questo.
Una mamma, umilmente, ci ha raccontato che era analfabeta e quindi non poteva leggere la storia alla figlia. Ma la sua bambina, per ricevere la storia e alleggerire la mamma da questa incapacità, le disse che poteva leggere la storia “a modo suo”! E così ha funzionato.
Alcuni bambini al lunedì chiedono all’educatrice di leggere il loro libro che a casa nessuno ha letto per loro, e così si cerca di riempire le lacune familiari.
Ma ogni venerdì i bambini non desistono e vogliono portare il libro a casa nella speranza del cambiamento.
E il cambiamento è avvenuto: il bambino si impone e pretende la lettura, non vuole essere diverso dai suoi compagni e ha fiducia nelle educatrici come alleate in questa sua richiesta.
E nel momento della lettura in casa, tutti i fratelli approfittano e si uniscono nell’ascolto.
Questi progetti si sono aggiunti agli altri già attivi da anni alla Vila. Come potete capire anche questo è stato un anno veramente intenso e ricco di esperienze molto gratificanti per noi, ma soprattutto per i nostri bambini.
Grazie per aver reso possibile tutto questo.
Um caro abraço ed un augurio di buone feste
Lucia e tutti noi di Vila Esperança, bambini e adulti
Goias, dicembre 2009